Torna a inizio pagina

Feral Drinks: fermentati botanici dalle Dolomiti per un’alternativa gourmet

Startup trentina trasforma la barbabietola in bevanda fermentata gourmet. Zero alcol, massima esperienza gastronomica


Feral Drinks è una startup di botanici, scienziati, chef e fermentatori che hanno nobilitato il potenziale inespresso della barbabietola per produrre bevande non alcoliche.

Il mercato del No/Low alcol è un trend in forte sviluppo. secondo alcuni dati Meticulous Research, pubblicati da Cook, si tratterebbe di un mercato globale da 2,6 miliardi di dollari, con una crescita annua del 10 per cento e proiezioni a 7 miliardi nel 2035. E se l’Italia si è ancora appena affacciata a questo mondo, ci sono produttori lungimiranti che hanno anticipato i tempi, realizzando bevande anche per chi, per salute o per scelta, non consuma alcol.

Feral Drinks è una giovane startup delle dolomiti italiane che produce dei fermentati botanici, non alcolici, da bere a tutto pasto, adatti anche ad abbinamenti gastronomici importanti. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Silvia per conoscere meglio questa realtà trentina.

Feral

Cosa significa Feral?

Feral dall’inglese significa “tornato allo stato selvaggio/selvatico” ; la prima domanda che facciamo durante i colloqui è proprio: qual è stato il tuo momento Feral? Le risposte sono le più disparate, può capitare dopo una crisi lavorativa, relazionale, personale, mistica, qualsiasi cosa. Tutti sotto sotto ne abbiamo uno! Il termine Feral rappresenta un ritorno alla natura, per noi la Feralness è un concetto che va anche oltre la bevanda, significa abbandonare la strada tracciata per una ignota.

Come nasce Feral?

Il progetto è stato concepito circa 3 anni fa (ma di vendita è solo un e mezzo!) con un'attenzione particolare all'inclusività, mirando a valorizzare il momento conviviale anche per chi sceglie (per qualsiasi sia il motivo) di astenersi dal consumo di alcol. L'obiettivo primario è stato quello di sviluppare una bevanda botanica che trascenda le convenzionali alternative analcoliche, offrendo un'esperienza sensoriale complessa. Abbiamo creduto nel potenziale inespresso della barbabietola, un ortaggio visto un po’ ai margini della gastronomia, valorizzandola con botaniche ad hoc e applicando tecniche di estrazione e fermentazione controllate. Il risultato è una bevanda che non vuole emulare le caratteristiche delle bevande alcoliche, ma che si distingue per la sua complessità aromatica e la sua capacità di arricchire l'esperienza gastronomica.


Quanti prodotti Feral esistono? Me li puoi descrivere? E quali sono i principali abbinamenti con il cibo?

I nostri Feral sono 4 per ora (stiamo lavorando a una quinta ricetta che uscirà a breve!) e sono tutte bevande gastronomiche, che danno il meglio in abbinamento, offrendo una versatilità che spazia dall'eleganza discreta di un aperitivo fino alla complessità di piatti strutturati. Feral ci permette di esplorare territori gastronomici meno convenzionali, come alcune cucine vegetali, dove ingredienti notoriamente ostici, come il carciofo, trovano finalmente un compagno di bevuta capace di esaltarne le sfumature.

Qualche suggerimento per provarli tutti con una piccola degustazione.

N.1 Barbabietola bianca, luppolo e pepe di Szechuan

Richiama il senso di comunità e condivisione: è la bevanda perfetta per un aperitivo in compagnia.

Un abbinamento per esaltarne le qualità è una fresca mozzarellina, arricchita dalla sapidità persistente di un'alicetta. Il contrasto tra la delicatezza del latticino e la vivacità della bevanda crea un effetto di pulizia del palato che prepara a nuove sensazioni, rendendo l'aperitivo un'esperienza dinamica e gustosa.

N.2 Barbabietola bianca, pepe garofanato, zenzero e bacche di ginepro.

La ricchezza e la profondità del suo bouquet aromatico lo rende un'ottima scelta per accompagnare le cucine orientali, note per l'equilibrio tra grassezza e speziature decise. La sua esplosiva piccantezza iniziale, data dallo zenzero, seguita da un finale speziato persistente, esercita un’azione sgrassante sul palato, preparando a un nuovo assaggio. La sua vivacità la vedrei esaltare un risotto di mazzancolle al curry, dove la freschezza pulirà la bocca dalla cremosità del riso e le note speziate si fonderanno con la complessità del curry, creando un'esperienza sensoriale completa e appagante.

N.3 Barbabietola rossa, mirtillo selvatico, pepe di Malabar, timo e rovere

Si rivela il compagno ideale quando la cucina evolve verso preparazioni più strutturate e cotture prolungate. La salivazione indotta dai pepi, e la loro esplosività svolgono un ruolo cruciale nello spezzare la ricchezza dei piatti stagionati, contrastando l'intenso umami derivante dalla concentrazione degli ingredienti.

N.4 Barbabietola rossa, mirtillo selvatico, lavanda e bacche di ginepro

Nonostante il colore rosso possa allontanare i più tradizionalisti, si rivela un'ottima scelta con i pesci grassi: l’acidità e le delicate note balsamiche creano un'esperienza gustativa armoniosa. Per gli appassionati di formaggi, invece, la sua versatilità è un vero invito alla scoperta: il tannino setoso e la struttura presente lo rendono il compagno ideale per paste semidure, creando un dialogo di sapori avvolgente, ma saprà sorprendere anche con le stagionature, dove la sua vivacità ne alleggerisce la persistenza.

Perché non siete un'alternativa al vino?

Perché, molto semplicemente, siamo due prodotti completamente diversi, nati attraverso un processo produttivo diverso, con delle caratteristiche organolettiche poco simili, e con una tradizione molto meno antica alle spalle; ma con qualche scopo in comune: incontrarsi a tavola, incontrare la gastronomia. Noi tutti siamo appassionati o addirittura sommelier, perché il mondo del vino è nel nostro background, non lo trattiamo come un nemico, anzi! Sono mondi paralleli, ma non per forza devono incontrarsi e paragonarsi.

Feral

Cosa pensate del vino dealcolato?

Non lo denigriamo, chi siamo noi per farlo d’altronde? È ovviamente, come tutto, una questione di gusti (per fortuna!). Feral è capace di creare una sinfonia di sensazioni. Non è solo una questione di abbinamento, è naturalità e versatilità. A differenza di un vino dealcolato, non ci presentiamo per quello che non abbiamo o abbiamo tolto, ma per quello che aggiungiamo: un viaggio sensoriale ricordo grazie alle note speziate e a tratti pungenti. Siamo una bevanda botanica fermentata, 0% alcol, e così rimane dall’inizio alla fine. Nel mondo questa categoria di prodotto viene spesso chiamata Proxy Wine, in Italia è ancora un termine poco noto. Non ci piace definirci, ma sappiamo cosa non siamo: non siamo vino, non siamo un succo di frutta, non siamo acqua aromatizzata. Siamo Feral.

Dove si può comprare Feral? 

Quasi ovunque in Europa: Germania, Olanda, Belgio, Austria, Svizzera, Danimarca, Polonia, Romania, e ovviamente Italia! Da poco siamo arrivati anche in qualche stellato a Dubai, e abbiamo aperto il mercato londinese. Principalmente siamo distribuiti in enoteche, ristoranti stellati e non (tra questi ricordiamo Joia e Verso a Milano, Atelier Moessmer a Brunico (di Robert Niederkofler), Locanda Margon a Trento, Fradis Minoris in Sardegna, - ma anche in osterie sincere, botteghe conviviali, con un occhio per l’innovazione e i prodotti biologici, bistrot e hotel.

Chi sono i vostri clienti?

Per il b2b, come detto sopra: le enoteche, i ristoranti stellati e non, le osterie sincere e le botteghe conviviali. Per il b2c abbiamo un e-commerce sul nostro sito (link: https://feral-drinks.com/collections/drink).

ADV