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Start-up di campagna

Quando le innovazioni arrivano dall'agricoltura


Alla voce start-up il pensiero corre subito ad avveniristiche imprese della Silicon Valley attive nel campo delle nuove tecnologie, ma in questo caso la spinta innovativa nel nostro Paese sta partendo dalle aziende agricole. Parla lo slang dei giovani la rigenerazione che si sta respirando nel settore. Il momento di durissima crisi ha costretto le attività agricole a radicali cambiamenti che, però, gestiti con intelligenza e fantasia, si sono trasformati in alcuni casi in opportunità consentendo di creare nuovi mercati: alla recente Assemblea dei giovani della Coldiretti, tenutasi pochi giorni fa a Latina, sono state presentate diverse esperienze nate dalla necessità di trovare soluzione creative a problemi con cui ci confrontiamo ogni giorno.


Paola Polce di Ivrea che, sfruttando il tema molto attuale dell'eco-compatibilità e del riciclaggio, ha pensato di produrre detergenti ecologici naturali con packaging biodegradabile ottenuti dalle piante. Un sapone di sambuco e carota, un detersivo per lavastoviglie con alloro, limone, ortica e aceto oppure un lavapavimenti che ci consente di usare l'acqua sporca per l'irrigazione di piante e fiori.


Un'altra brillante realtà è quella che ha saputo trarre vantaggio dall'immigrazione: due giovani imprenditori – uno in Piemonte e l’altro, Andrea Suriano, in Puglia – hanno avviato coltivazioni, destinate al consumo fresco e ai ristoranti etnici della propria zona, di piante e spezie tipicamente orientali come zenzero, coriandolo, cannella o curcuma. Tra questi innovatori c'è chi ha avuto l'intuito di offrire nuovi prodotti a chi soffre di intolleranze alimentari: è questo il caso di un imprenditore, Salvatore Pulimeno,  che in collaborazione con l'Università di Bari ha avviato la produzione di mozzarelle di capra, commestibili anche a chi non può assumere latte vaccino. 


Molto interessante è la coltivazione della giovane palermitana Letizia Marcenò che, sfruttando la possibilità offerta dal particolare microclima dei suoi terreni, per prima in Italia ha intrapreso una coltivazione di banani. Sempre in Sicilia, a Castelbuono, Anna Maria Musotto rispolvera l'antico uso della manna, un dolcificante naturale a basso contenuto di glucosio e fruttosio.


Tutte le esperienze citate dimostrano l'intraprendenza e la voglia di fare di una generazione di giovani imprenditori, che aggrediscono con creatività le difficoltà del momento, pionieri di nuove vie economiche. Sono queste le realtà da valorizzare per sperare in un futuro di nuovo corso per l'Italia.

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