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Argentiere e anfitrione

Da Pampaloni mensa di giorno e ristorante nippo-marxista di sera


Nello storico laboratorio, dove si forgiano pezzi apprezzati in tutto il mondo (soprattutto per corrompere, come afferma beffardo il patron), esposti qua e là assieme a manifesti satirici by Pampaloni (vota partito consumista), la mensa di mezzogiorno dei dipendenti per cena si trasforma in ristorante.


Si tratta di un locale originale: la fabbrica offre due scelte, il menu  fisso “comunista” o “giapponese. Non si tratta di una nouvelle cuisine nippo-marxista, seppure il fondo bruno, che ho molto apprezzato del controfiletto, sia stato cucinato dal cuoco giapponese, corso in aiuto dell’altro già cuciniere alle feste dell’Unità (di giorno al lavoro nel laboratorio). 


A tavola si mangia sotto un enorme falce e martello (leitmotiv frequente), in tavoli apparecchiati con grande raffinatezza: grandi candelabri, sottopiatti, stupende posate, tutto in argento of course, piatti artistici, bicchieri tratti da collezioni seicentesche. Serviti in guanti bianchi da un secolare magazziniere del laboratorio, così alto da sembrare sui trampoli, in divisa bianca, con tante decorazioni farlocche, ricorda un generale d’armata russo. Si beve vino della tenuta chiantigiana Pampaloni con etichette metaforico-fantasiose. Gli uomini spendono 35 euro, le donne 30 euro.


IN FABBRICA

Via del Gelsomino 99 

Firenze

T. 347.5145468

Chiuso domenica e lunedì.

Aperto solo la sera


(La foto è tratta da www.scenariomag.it)

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