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Quest’anno la mimosa regalatela in un piatto

Un "pappardiedd" per la festa delle donne



La mimosa nel giardino del vicino è sempre più gialla. L’albero sta manifestando tutta la sua bellezza carica di simbolismo per la festa della donna.

Quest’anno è tutto “azzimato” cioè elegante, nel senso che è stato ben potato e ha un portamento geometrico che ti fa passare la voglia di spezzare un rametto per la tua bella lei.

Io però quest’anno la mimosa non la donerò in fiore, ma in un bel piatto della cucina casalinga lucana (di Montescaglioso, in provincia di Matera) d’altri tempi: “u pappardiedd”. Una preparazione di confine dove la pasta non è ancora pasta e la semola non è più semola; somiglia tanto ai fiori di mimosa (come  quelli sulla famosa torta) ed è cucinata in brodo di gallina vecchia. 

DIFFICOLTÀ

TEMPO

COSTO

Ingredienti

  • si prenderanno la semola di grano duro con il più alto indice di giallo dal mulino più vicino
  • formaggio pecorino
  • prezzemolo tritato
  • un uovo giallissimo e una gallina con cui fare il brodo a parte

 

Procedimento

Come preparare un "pappardiedd" della cucina lucana

  1. Con il setaccio si stenderà la semola sul tavoliere
  2. la si cospargerà di formaggio grattugiato, prezzemolo tritato a mano e la si bagnerà leggermente con l’uovo sbattuto
  3. Con il palmo della mano e le falangi delle dita si incomincerà ad accarezzarla, arrotondandola per formare tante palline grandi quanto un pisellino che, a guardarle, sembreranno proprio fiori di mimosa gialla con i richiami al verde dei rami del prezzemolo.
  4. In pochi minuti si setacceranno nuovamente i fiorellini per liberarli dalla semola in eccesso e li si immergeranno nel delicato brodo bollente della gallina Padovana di zia Bettina.
  5. Il tempo di voltarsi e girarsi per prendere la zuppiera e sarà pronto per andare a tavola.

Fuori fa freddo, dentro U pappardiedd riscalderà il cuore di ogni donna. 

Un bicchiere di malvasia e festa sia.

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