A Lana e dintorni la tradizione incontra la modernità
Nel cuore dell’Alto Adige, Lana unisce sapori autentici, masi accoglienti e vini che raccontano la modernità più sincera della montagna
Törggelen, vini d’eccellenza e vacanze slow nel cuore dell’Alto Adige
Nel cuore dell’Alto Adige, dove le montagne sfiorano i vigneti e l’aria profuma di mele e mosto, Lana e i suoi dintorni rappresentano una delle destinazioni più affascinanti per chi ama il turismo enogastronomico. Qui la tradizione contadina incontra una nuova idea di modernità slow, fatta di benessere, autenticità e sapori veri.
L’autunno è la stagione perfetta per scoprirla: i sentieri delle rogge (waalwege) invitano a camminate lente, le e-bike scivolano tra i filari dorati e nei masi il profumo delle castagne arrostite si mescola a quello del vino novello. È il momento del Törggelen, rito antico che unisce comunità, gusto e gratitudine verso la natura: un’occasione per sedersi nelle osterie contadine e gustare canederli, speck, crauti e castagne calde, accompagnati da un bicchiere di Schiava.
In luoghi come il Pfefferlechner, l’Haidenhof o il Rebmannkeller, il tempo sembra fermarsi: le tavolate si riempiono di risate, di profumi e di piatti che raccontano il territorio meglio di qualsiasi guida. Ed è proprio questa convivialità autentica a rendere Lana diversa da ogni altra meta altoatesina.
Ma la regione non è solo tradizione: è anche laboratorio di nuove visioni agricole. Le giovani generazioni di contadini reinterpretano i vecchi masi con creatività e consapevolezza: c’è chi produce distillati da antichi frutteti, chi abbraccia la filosofia biodinamica, chi sperimenta la permacoltura o coltiva varietà resistenti di vite come Bronner e Souvignier Gris.
Molti masi aprono le loro cantine private ai visitatori, offrendo degustazioni, tour guidati e momenti di racconto: perché qui il vino non è solo prodotto, ma cultura condivisa.
La regione di Lana vanta una delle tradizioni vitivinicole più antiche dell’Alto Adige: già tra l’XI e il XIII secolo i documenti parlano di masi vinicoli sulle colline di Cermes, Postal e Lana stessa. Oggi, accanto alla storica Cantina Merano Burggräfler, operano sette viticoltori indipendenti che portano avanti un dialogo costante tra memoria e innovazione: Kränzelhof, Biedermannhof, Haidenhof, Hännsl am Ort, Außerpfefferlehen, Zollweghof e Moarhof.
Le loro bottiglie raccontano il territorio con vini minerali, eleganti e luminosi, figli di un microclima unico. La Schiava resta la regina dei rossi locali, seguita da rare varietà storiche come Fraueler e Versoaln, mentre tra i bianchi dominano Pinot Bianco, Chardonnay e il profumatissimo Gewürztraminer.
L’autunno è anche tempo di eventi: il Vigilius Mountain Resort sul Monte San Vigilio ospita la Festa del Vino (il 28 novembre), serata dedicata ai vignaioli locali che racconteranno la loro filosofia produttiva in abbinamento ai calici delle ultime annate. Un’esperienza che unisce degustazione e racconto, proprio come il territorio da cui nasce.
In questa parte di Alto Adige, il passato non è nostalgia: è una risorsa viva. Lana insegna che la tradizione può essere la forma più sincera di modernità, e che il turismo del futuro sarà fatto di esperienze lente, genuine e umane.
Tra una passeggiata nei vigneti e una serata al maso, tra un bicchiere di vino e un panorama che toglie il fiato, Lana invita a riscoprire il piacere dell’essenziale.
Perché, come dicono da queste parti, la felicità è fatta di piccole cose – purché abbiano il sapore giusto.