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Mangiari di strada

A Milano un laboratorio di cucina popolare raccoglie piatti della cultura italiana e non in formula finger food


La collocazione non è delle più centrali. Al 269 di via Lorenteggio. Eppure Mangiari di strada merita tutti i chilometri percorsi. All’esterno l’edificio sa di capannone post industriale. All’interno l’arredamento è minimal. I tavoli in marmo. Dal soffitto pendono delle lampadine, senza lampadari. Grandi spazi vuoti danno l’idea di potersi davvero rilassare. All’entrata un bancone a L, con cassa all’angolo e il resto tutto gastronomia. Una cuoca concentrata nella preparazione della pasta fresca. Dietro, il laboratorio. La cucina di Giuseppe Zen e di Moira Navoni si può sintetizzare in una filosofia semplice e affascinante: far riscoprire ai nostri palati disabituati il sapore dei piatti popolari.
 
Il team gastronomico è collaudato: la coppia Zen-Navoni esiste dal 2003 in versione Gustibus, ristorante classico. Da quattro anni riconvertito in Mangiari di strada, con lo scopo di far mangiare i piatti della cultura popolare regionale italiana e non nella formula finger food, con la possibilità di sedersi al tavolo; dentro e fuori. Sulla parete, una lavagna su cui è riportato il menù. primi piatti, biologici al 100%. Couscous integrale; parmigiana di melanzane; caponata magistrale con riso Carnaroli; tortelli alla lastra dell’appennino tosco-romagnolo. Fusilli con ragù di costine e catalogna, orecchiette fresche con fiori di zucca, tenerumi, menta e ricotta; condiggiun con orzo, avena, pomodoro, alici e cipolle. Dal forno: pizza da lievito naturale e farine bio; focaccia ripiena di burrata e pesto; patate di Siracusa bio con buccia. I classici: baccalà Brandacujun con polenta; sarde in saor con polenta; superhamburger; fritto di cervella, polpette con purè. Menù griglia: gnummareddi; animelle; superhotdog con wurstel Siebenfoercher, senape artigianale, crauti naturali della Val di Cresta; bombette di Alberobello; scottadito di agnello e patate; spiedo di rognone e arrosticini di pecora fatti a mano.
 
Vasta e ricercata la scelta dei panini: pani ca’ meusa maritata; panino con lampredotto; pane e panelle; pastrami; panino con crudo di Parma S. Ilario 36 mesi; panino con mortadella Pasquini e Brusiani; bagel di salmone e stracchino; panino con lingua e salsa verde. Non mancano le trippe e le fritture (il venerdì). Materie prime biologiche, artigianalità e creatività fanno da garanzia per la bellezza e la qualità. Perché qui, come dice Giuseppe Zen, si cucina perché “ci piace magnà”. E lo dimostra la sua voglia di spiegare e di assaggiare continuamente i piatti.



MANGIARI DI STRADA
Via Lorenteggio 269
Milano
T. 02 415 0556
M. info@mangiaridistrada.com
W. www.mangiaridistrada.com

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