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Presidiamo la Calabria: cuochi e produttori insieme per un futuro buono, pulito e giusto

A Maida l’incontro regionale dell’Alleanza Slow Food dei cuochi: 44 chef, 24 produttori e una visione comune per una Calabria che tutela e valorizza la propria biodiversità


Calabria

Quando parli di Calabria e di cibo, non puoi che partire dal legame profondo tra chi coltiva la terra e chi la racconta nei piatti. Ed è proprio da questa connessione che nasce Presidiamo la Calabria, il progetto che Slow Food porta avanti insieme alla Regione per valorizzare la Biodiversità agroalimentare e creare un dialogo diretto tra produttori e cuochi.

L’occasione per farlo è stata l’incontro regionale dell’Alleanza Slow Food dei cuochi della Calabria, ospitato all’Agriturismo Costantino di Maida, nel catanzarese. Una giornata intensa, vissuta tra abbracci, racconti, degustazioni e momenti di confronto concreto: 44 cuochi e 24 produttori riuniti attorno a un obiettivo comune, quello di custodire e raccontare il valore dei saperi locali.

calabria

Connessioni del gusto: dove nasce la relazione

Il momento più vivo della giornata è stato senza dubbio Connessioni del Gusto, il format che ha messo faccia a faccia chi la materia prima la coltiva e chi la trasforma in piatto. In pochi minuti, come in uno “speed date del sapore”, contadini e allevatori hanno potuto spiegare il loro lavoro, mentre i cuochi raccoglievano contatti e idee da riportare in cucina. È da questi incontri che nascono le collaborazioni vere, quelle che portano il pomodoro di montagna, il caprino di razza locale o il miele d’altura nei menù dei ristoranti calabresi.

Cuochi Slow Food calabria

Presidiamo la Calabria: la biodiversità come orizzonte

Il progetto Presidiamo la Calabria punta a far crescere la rete Slow Food regionale, sostenendo i produttori di piccola scala e mappando i prodotti identitari. L’obiettivo? Creare almeno sei nuovi Presìdi Slow Food entro il 2026 e inserire dieci nuovi prodotti nell’Arca del Gusto. È un lavoro di tutela, ma anche di visione: dietro ogni Presidio c’è un pezzo di paesaggio, di storia e di identità che rischierebbe di perdersi.

Come ha ricordato Francesco Sottile, vicepresidente di Slow Food Italia e docente all’Università di Palermo, «fare agroecologia significa coltivare relazioni: tra le persone, le comunità e la terra. Quando queste relazioni diventano cultura e politiche pubbliche, nasce il futuro che vogliamo».

sottile

La Calabria che si racconta meglio

Nel suo intervento, l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo ha sottolineato il ruolo chiave dei cuochi: ambasciatori dei produttori e della Calabria stessa. «Dobbiamo imparare a raccontarci meglio – ha detto – perché non ci manca nulla. La qualità c’è, serve solo farla conoscere».

E in effetti, questa giornata è stata proprio un modo per farlo: raccontare la Calabria attraverso chi, ogni giorno, trasforma le sue materie prime in emozioni da gustare.

Gallo

L’intelligenza affettiva del cibo

A chiudere l’incontro, le parole di Michelangelo D’Ambrosio, presidente di Slow Food Calabria: «I rapporti funzionano se al centro ci sono cuore e anima. Noi la chiamiamo intelligenza affettiva, quella che unisce cuochi e produttori in un progetto comune».

Un sentimento condiviso anche da Delfino Maruca, cuoco de Il Vecchio Castagno di Serrastretta, tra i veterani dell’Alleanza: «L’Alleanza è più di una rete gastronomica: è comunità, è impegno politico, è voglia di crescere insieme».

Ecco la Calabria che ci piace raccontare su Cibovagare: quella che si incontra, si riconosce e lavora insieme per dare un futuro buono, pulito e giusto ai sapori di casa.

Maruca

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