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Palazzo di Varignana: turismo rigenerativo ed enoturismo nei Colli Bolognesi

Un resort tra natura e biodiversità che unisce ospitalità, agricoltura sostenibile e la scoperta dei vini dei Colli Bolognesi.



Palazzo Varignana

Viaggiare oggi non significa più solo scegliere una meta suggestiva: significa anche chiedersi che impatto lasciamo sul luogo che visitiamo. Sempre più spesso sentiamo parlare di “turismo sostenibile”, ma pochi resort in Italia riescono a trasformarlo in un modello concreto. Uno di questi è Palazzo di Varignana, sulle colline di Bologna, che con il suo ultimo Report di Sostenibilità racconta un percorso sorprendente.

Palazzo Varignana

Una storia che nasce da un palazzo e diventa un progetto

Il cuore del resort è Palazzo Bentivoglio, un castello di campagna con quattro torri, costruito nel 1705. Dopo secoli di storia e un periodo di abbandono, è stato riportato al suo splendore nel 2013 con un restauro attento e rispettoso. Da lì è iniziata la rinascita: attorno al palazzo è nato un borgo contemporaneo in pietra, armonico con il paesaggio, che oggi accoglie gli ospiti con camere, ville di charme, ristoranti e spazi dedicati a eventi e cerimonie.

Non si tratta solo di lusso: l’intero progetto ha ridato vita a un territorio, restaurando cascine, creando giardini, recuperando paesaggi agricoli storici. Oggi la tenuta copre oltre 700 ettari, diventando un modello originale di ospitalità diffusa che intreccia natura, benessere e cultura.

Palazzo Varignana

Ospitalità che dialoga con la campagna

Palazzo di Varignana non è il classico hotel di lusso: è un ecosistema. Accanto alle 150 camere, ai cinque ristoranti e a una SPA da oltre 4.000 mq, vive Agrivar, l’azienda agricola interna che coltiva oliveti, vigneti, frutteti e orti con metodo biologico e rigenerativo. È da qui che arrivano i prodotti che finiscono nei piatti dei ristoranti: un viaggio nel gusto che comincia letteralmente a pochi metri dalla tavola.

Palazzo Varignana

I numeri della sostenibilità

Il bilancio 2024 parla chiaro e mostra risultati concreti:

  • consumi idrici ridotti del 54% al resort e del 40% in Agrivar;

  • un nuovo impianto fotovoltaico che coprirà fino al 7% del fabbisogno energetico, tagliando 57 tonnellate di CO₂;

  • una flotta interna che entro il 2025 sarà interamente elettrica;

  • oltre 10.000 ore di formazione per i dipendenti, a conferma che la sostenibilità riguarda anche le persone.

Anche la filiera segue questa logica: il 99% dei fornitori è italiano, oltre la metà proviene dall’Emilia-Romagna. Una scelta che sostiene la comunità e riduce l’impatto dei trasporti.

Turismo rigenerativo: un’idea che va oltre

La vera chiave di questo progetto è il turismo rigenerativo: non solo ridurre i consumi, ma restituire valore al territorio. L’iniziativa “Adotta un Olivo”, che ha già coinvolto centinaia di partecipanti, lega ospiti e comunità in un gesto che custodisce il paesaggio e rafforza il senso di appartenenza.

In parallelo, la collaborazione con l’Università di Bologna ha dato vita a strumenti didattici come una timeline interattiva e una mappa georeferenziata delle azioni ambientali. L’obiettivo? Trasformare la sostenibilità in cultura condivisa, soprattutto tra i più giovani.

Palazzo Varignana

I Colli Bolognesi: un viaggio nel cuore del vino

E se pensiamo ai colli che circondano Bologna, la connessione tra ospitalità e natura diventa ancora più chiara. I Colli Bolognesi non sono solo un paesaggio da cartolina: sono una vera e propria destinazione enoturistica. Qui il vino è parte integrante dell’identità locale, un filo che lega vitigni, famiglie e panorami.

Il protagonista indiscusso è il Pignoletto, diventato DOCG, frizzante o fermo, capace di raccontare freschezza e carattere. Ma non c’è solo lui: da queste vigne nascono anche Sauvignon Blanc, Pinot Bianco, Riesling, Chardonnay e rossi come Barbera, Merlot e Cabernet Sauvignon. Ogni calice porta con sé una storia di colline e di mani che da generazioni custodiscono la terra.

Fare enoturismo qui significa vivere esperienze che restano: passeggiate tra i filari, visite guidate in cantina, degustazioni abbinate ai piatti tipici dell’Emilia, pic-nic all’aperto e incontri con produttori che raccontano il loro lavoro con passione. Non è solo “bere vino”, è abitare un territorio.

Ed è anche un modo concreto per viaggiare sostenibile: filiera corta, produzioni locali, meno spostamenti. Scegliere i Colli Bolognesi significa sostenere una comunità e vivere un turismo a basso impatto, senza rinunciare alla bellezza.

Palazzo Varignana

Un’esperienza da vivere

Immaginate di passeggiare tra ville storiche restaurate, entrare in un giardino inserito nei Grandi Giardini Italiani, rilassarvi in una piscina alimentata da bacini di raccolta idrica e cenare con un calice di vino prodotto a pochi metri dalla sala. È questo il tipo di esperienza che Palazzo di Varignana propone: unire il piacere del viaggio con la consapevolezza di far parte di un progetto più grande.

Palazzo Varignana

Guardare avanti

Il fondatore Carlo Gherardi riassume così la filosofia: «Ogni scelta nasce con l’obiettivo di lasciare un’impronta positiva: una bellezza che resta, un’eredità condivisa per il futuro».

Per chi cerca un modo di viaggiare che sia davvero in armonia con l’ambiente e con le persone, Palazzo di Varignana rappresenta un esempio concreto. Non solo un resort, ma un laboratorio di turismo sostenibile che dimostra come ospitalità, Biodiversità ed enoturismo possano camminare insieme.

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