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Sangin Festival 2025: San Gimignano capitale del gin tra torri e degustazioni

Il 6 e 7 settembre la Rocca di Montestaffoli ospita 70 etichette, food ed eventi di turismo esperienziale oggi nel cuore medievale della Toscana


Il bello del Sangin Festival non è soltanto l’assaggio – anche se sorseggiare un gin tonic al tramonto, con le torri di San Gimignano che si tingono di rosa, ha un fascino impareggiabile. Il festival è pensato come un’esperienza completa: talk, masterclass, cooking show, musica e momenti di confronto con distillatori e bartender.

Quest’anno, per la prima volta, si apre ufficialmente la sezione internazionale: produttori dal Sudamerica al Nord Europa porteranno i loro gin in degustazione, permettendoci di fare un viaggio nel mondo senza spostarci dalla Toscana. È questo il valore turistico aggiunto: chi arriva a San Gimignano per il Sangin, porta a casa non solo bottiglie rare ma anche la sensazione di aver viaggiato tra culture diverse, tutte racchiuse in un calice.

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Food pairing e cucina creativa

Il gin incontra la cucina: 11 stand gastronomici proporranno piatti pensati per accompagnare le botaniche dei drink, con proposte che uniscono tradizione e sperimentazione. Per chi, come me, ama osservare le contaminazioni tra cibo e beverage, questa è la parte più divertente: scoprire come un gin agrumato può esaltare una tartare o come le note speziate possano sposarsi con un formaggio stagionato.

Le cooking class, guidate da ToscaneDiGusto e da chef ospiti, permettono ai visitatori di imparare trucchi e segreti da portare a casa. Perché il turismo enogastronomico non è solo consumo, è apprendimento, curiosità, voglia di replicare quell’emozione anche lontano dal borgo.

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San Gimignano, cornice da sogno

Parlare del Sangin Festival senza parlare di San Gimignano è impossibile. Il borgo delle torri medievali è di per sé una destinazione turistica unica: ogni anno attira migliaia di viaggiatori, ma durante il festival l’atmosfera cambia. Le vie si animano di giovani, turisti internazionali, appassionati di gin, famiglie curiose. La Rocca di Montestaffoli, con i suoi spazi dentro e fuori il Cassero, diventa un punto d’incontro in cui storia e innovazione convivono.

È il perfetto esempio di come un evento enogastronomico possa diventare motore di turismo esperienziale: chi arriva per il gin, finisce per innamorarsi delle torri, dei paesaggi toscani e delle botteghe artigiane. E spesso ritorna, non solo per il festival.

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Perché non mancare al Sangin Festival

Il Sangin è nato come scommessa locale, ma oggi è un evento nazionale che guarda al mondo. Lo confermano i numeri: migliaia di visitatori ogni edizione e oltre 7.000 gin tonic serviti lo scorso anno. Dietro c’è un team giovane, guidato da Lorenzo Borgianni – il Gingegnere – e dall’Associazione Controcultura, che hanno saputo trasformare la passione in un progetto culturale e turistico capace di parlare a generazioni diverse.

Se siete amanti del gin, è l’occasione perfetta per scoprire etichette nuove. Se siete viaggiatori curiosi, è il pretesto ideale per visitare San Gimignano con occhi diversi. E se siete come me, bartender under 35 che vive di shaker e di storie, il Sangin Festival è il luogo in cui tutto si mescola: gusto, cultura e turismo.

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Info pratiche: il festival si terrà il 6 e 7 settembre dalle 17 alle 24 alla Rocca di Montestaffoli. Vietato l’uso del vetro, bottiglie disponibili presso le enoteche convenzionate. Per aggiornamenti e programma completo seguite @ilgingegnere e @sanginfestival su Instagram.

Raga se mi ingaggiate vengo a fare un po di cinema, eccomi sono Tea

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