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Banchetti del cibovagare

Itinerari del piacere tra ristoranti e trattorie d'Italia


Leggi il domenicale del Gastronauta!


Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi...e allora tutti fuori di casa alla ricerca di un ristorante, di un’Osteria, di una trattoria, magari all’aperto se finalmente arriva la primavera.


Il nostro cibovagare comincia nelle langhe, attualmente generose di vino, agnello, capretto e formaggi. In località San Maurizio, eccoci da Guido da Costigliole (tel. 0141841900), fascinoso locale ( all’interno dell’elegante Relais San Maurizio) gestito dalla famiglia Alciati, con ai fornelli Luca, guardato a vista da Lidia (prossima agli 80 anni). La carta pasquale offre alcune novità: ravioli di ricotta e asparagi con parmantier di asparagi, il capretto arrostito con rosmarino e alloro, un dolce di colomba al bicchiere, ma le proposte spaziano sempre dai meravigliosi agnolotti, al tradizionale vitello tonnato, dall’“abbiamo l’uovo fritto” alla granita di caffè con panna liquida. I vini sono un must degli Alciati.


Chi ama il Lago si può costeggiare il Garda fino a Malcesine tra borghi e porticcioli fa dimenticare pioggia e neve. L’approdo per il pranzo o la cena è alla Vecchia Malcesine a Malcesine (via Pisort, 6 tel. 0457409469), con vista lago, dove Leandro ha messo a punto per gli amanti del pesce un menu davvero invitante con un piatto bizzarro: il tonno del lago crudo e cotto (ovverosia carpa cotta e lavarello crudo marinato alle rape rosse), poi sarde cavolfiore e arancia, tempura, trancio di luccio etc, ma per Pasqua anche pancetta di maiale e asparagi con un dolce al cioccolato, definito “meteorite” per la forma.


Si può ben abbinare  anche l’amore per l’arte con una grande cucina. A Villa Panza infatti oltre ad ammirare i grandi artisti americani e l’arte povera, lo chef di talento Matteo Pisciotta nel ristorante Luce (piazza Litta, 1 tel. 0332242199), con la sua giovanissima brigata può soddisfare chi ama piatti ben costruiti, dove tecnica e fantasia si fondono. Per Pasqua anche un menu speciale: baccalà marinato allo zucchero di canna, asparagi e arancia sanguinella; ravioli di ricotta al formo, lattuga brasata, brodetto ai crostacei; ricotto alle fave, pecorino fresco; cosciotto d’agnello, timo ,patata e cipollotto; bavarese fondnte, cremoso allo zafferano, gomitolo di cioccolato bianco e croccantino alle mandorle. Se il sole splenderà Luce aprirà i suoi magnifici e unici dehor: la serra e i giardini dove gustare un pic nic sull’erba, dotati di coperta e cuscini per sdraiarsi.


Per chi ama la campagna l’indirizzo in terra piacentina è Relais Cascina Scottina (loc. Scottina di Cadeo tel. 0523 504232) dove i fratelli Cesena hanno sposato la causa dell’asparago della Valnure, così non manca l’assaggio di stagione del cappellaccio ripieno di uova strapazzate, asparagi, tartufo nero e fonduta di parmigiano o risotto agli asparagi uova di quaglia e bacon croccante, quindi il piccione ripieno di pistà gras, tartufo nero e verdure. E’ sempre disponibile anche la variegata offerta di pietanze.


Chi ama mangiare tra vigne, cantina ( Feudi di San Gregorio) e orto può sedersi al ristorante Marennà a Sorbo Serpico(Avellino, tel. 0825 986666 ) dove lo chef Paolo Barrale gioca tra tradizione locale pasquale e creatività. Sui tavoli casatiello, pizza alle erbe, pizza “chena”, uovo sodo da sgusciare con soppressata, baccalà e triglia “mbutturata” con babà di ricotta, cozze e pomodoro candito, mentre dalla cucina arrivano agnolotti con polenta di mais e tortelli con provola affumicata e sugo di salsiccia e tartufo marzolino. Quindi il classico agnello caso e ova, per chiudere con la “pastiera ieri e oggi”.


formaggio fresco con vino cotto e sformatine di ricotta di capra e “sa pompia” (raro agrume in salamoia di miele) e le casadine (formaggelle) dolci. Sine qua non 



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