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Souvenir gastronomici da comprare in vacanza

Giacimenti gastronomici che ci portiamo dai nostri viaggi in Sardegna, Sicilia, Costiera amalfitana e Salento



L’estate, le vacanze, i viaggi sono il medium più efficace per far conoscere i giacimenti gastronomici sparsi per l’Italia e molto spesso sconosciuti al largo pubblico.

Tanti, nel tempo, sono stati gli straordinari prodotti che, diffusi nel territorio originario, hanno trovato nei vacanzieri, una volta fatto ritorno nelle cucine di casa, i loro messaggeri.

Giacimenti gastronomici da viaggio

Il pane carasau, la bottarga di tonno e di muggine, il pecorino sardo, il pistoccu, il mirto, filu’e ferru, il torrone di Tonara negli anni Novanta sono stati il souvenir di ritorno dalla Sardegna, acquistati nei negozi di alimentari a grande richiesta nelle città di provenienza.

Anche la Sicilia, grazie ai viaggiatori, ha fatto conoscere il formaggio ragusano, il cioccolato di Modica, il pane nero di Castelvetrano, il sale marino di Trapani, il pistacchio di Bronte, le mandorle di Noto.
Souvenir gastronomici da acquistare in Sardegna: il pane carasau

Mai andarsene dalla costiera amalfitana senza colatura e alici

Nondimeno la Costiera amalfitana, la penisola sorrentina e le Isole campane hanno inondato gli aerei (basta dare uno sguardo alle capelliere dei velivoli in partenza da Napoli), i treni e le auto dei turisti di: mozzarelle, scamorze, provolone del Monaco, limoni di Sorrento, colatura e alici di Cetara.

Pasticciotto e cupeta nella valigia del Salento

La Puglia, in particolare il Salento, è forse la regione che più di ogni altra è balzata alla ribalta negli ultimi anni. Ha potuto mostrare alcune “chicche” del suo territorio, in primis il pasticciotto, divenuto così richiesto da essere “fotocopiato” anche nelle pasticcerie delle grandi città: in primis Milano e Roma, magari abbinato al caffè alla salentina, servito con ghiaccio e latte di mandorla.

Il pasticciotto, dolce in pasta frolla, farcito di crema pasticcera e cotto in forno, secondo la storia (o la leggenda), sarebbe nato a Galatina nel 1745.
Souvenir gastronomici da acquistare: il pasticciotto salentino
Tuttavia la paternità, secondo fonti più recenti, sarebbe da attribuire ad Andrea Ascalone, pasticciere di Galatina (scomparso nel 2015) che, in un periodo di difficoltà economica, cominciò a sperimentare nuove ricette per inventare un dolce che lo facesse uscire dalla crisi.

Una mattina Ascalone decise di mescolare impasto e crema avanzati dalla lavorazione di una torta, creandone un’altra decisamente più ridotta nella forma. Così ne venne fuori “un pasticcio”, che non lo rese di certo contento, ma fece felice don Silvestro, parroco del paese. Costui fu conquistato da quel dolce al punto da ordinarne altri e da diffondere nel territorio il pasticciotto.

Nella valigia di ritorno dal salento non bisogna dimenticare di mettere, oltre a un vassoio di pasticciotti, anche lo spaghetto lungo e le ruote di Cavalieri, il latte di mandorla, la cupeta, il cacioricotta, i fagioli e il cece nero di Zollino.
Souvenir gastronomici da acquistare in Puglia: il cacioricotta

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